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La storia di una canzone balneare speciale e controcorrente, uscita nel 1968 e mai rimossa dall'immaginario degli italiani e non solo: dopo anni di canzoni tradizionali e melodiche, "Azzurro" fu un fulmine nel cielo sereno dei dischi per l'estate. Un recente sondaggio l'ha consacrata come la canzone italiana più cantata all'estero, superando "Volare" e "'O sole mio": "una delle più belle canzoni di Paolo Conte, una delle più belle canzoni di tutti i tempi", secondo Stefano Bollani. Molti la propongono addirittura come nuovo inno nazionale al posto di "Fratelli d'Italia": Renzo Arbore, per esempio, la considera "un inno nazionale meraviglioso, non retorico e ispiratissimo". A quarant'anni esatti dalla sua composizione, questo volume ne ripercorre la genesi, analizzandone gli ingredienti e rintracciando le influenze sul costume degli italiani, sulla storia della musica, la letteratura e il cinema. Attraverso il confronto con i successi di allora, i ritratti biografici e artistici di coloro che l'hanno scritta e interpretata, Paolo Conte, Vito Pallavicini e Adriano Celentano, le testimonianze inedite, i ricordi e le opinioni di autorevoli personalità della cultura, dell'arte e del giornalismo, quali Dario Fo, Giorgio Faletti, Vittorio Sgarbi, Curzio Maltese, Gianni Mura e altri, Fabio Canessa disegna un profilo ricco e accattivante della vera canzone del Sessantotto, oggi cantata nei cori degli stadi inneggianti la Nazionale italiana.